martedì 28 febbraio 2012

ITINERARI NELLA CITTÀ INVISIBILE (CronacaQui 14/2/2012)

Ci sono percorsi sconosciuti alle mappe, che non collegano quartieri o circonvallazioni, ma l’altalena degli stati d’animo di un abitante. Non sono fatti di marciapiedi e linee del tram, bensì di ricordi, pentimenti e desideri futuri. Così, a Milano, si sovrappongono tre milioni di invisibili itinerari sentimentali. In segreto, la notte tornando a casa, il giovane innamorato sosta alla base dell’antenna RAI di Corso Sempione a giurarle che avrà cura della sua ragazza, perché è convinto che il grosso traliccio tutto sorvegli da lassù e punisca i traditori via radio ovunque si infrattino. L’immigrato nostalgico contempla i binari dal ponte della Stazione Garibaldi, pensando che quei ferri uniscono il mondo e arrivano pure fino a casa sua. Per ciascuno di noi ogni emozione è un punto nella città reale, come le fermate del metrò.
Chiunque sulle strade di Milano avrà notato passeggiare una categoria di anziani solitari, senza meta apparente. Si crede che ammazzino il tempo fino all’ora di cena. Forse invece è il loro quotidiano viaggio nell’impalbabile metropoli delle passioni. Quando spiano le opere di un cantiere dal buco di una lamiera, è come se sospettosi origliassero di nascosto un dialogo fra la moglie e un’amica, in attesa di carpire la confidenza che gli faccia bene o male al cuore. Un nuovo centro commerciale oltre le ruspe, potrebbe infatti ferire la sensazione ispirata da quel posto: la felicità per la nascita di un nipote, le memorie d’infanzia.
Una volta un vecchio l’ho visto seduto ai tavoli esterni di un’osteria chiusa da anni, vicino al Lorenteggio. Guardava i giganteschi edifici sullo sfondo. Nell’ex locanda si immaginava bambino, era il principio della sua esistenza, ma nei moderni fabbricati oltre il piazzale, così fuori dalla sua epoca, sentiva la fine. Lo scenario fra i due luoghi lo associava quindi al tempo trascorso in questa terra: c’erano asfalto, arbusti secchi e pozzanghere. Eppure credeva di aver passato una vita migliore.

Nessun commento:

Posta un commento